Per le sue opere usa colori diversi dai toni accesi, ma preferisce il rosa e il blue, usa pezzi di legno di recupero, perle di conteria, specchietti e corde. È conosciuto per aver decorato una vecchia edicola in disuso, che stava fino all’agosto scorso all’inizio di Via Garibaldi, l’aveva tutta abbellita con una serie di opere dedicate ai 7 partigiani fucilati nel 1944 nella vicina riva.
Il suo nome mi è sconosciuto. I suoi lavori ingentiliscono porte e portoni sparsi in giro per la città: in Corte Delfina, in Calle Gritti a Santa Maria del Giglio, nel Sotoportego de le Ancore, e nel Sotoportego di Piscina de Frezzaria.
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