Magistrature per la Milizia

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2008
Avogadori. Sala dell'Avogaria. Palazzo Ducale

Magistrature per la Milizia

Pagatori Armamento. Uffizio principale che amministrava economicamente l’armata, e la pagava.

Provveditori all’Armar. Davano gli ordini per provvedere le cose necessarie all’armare delle galere e delle navi, tenevano i registri degli uffiziali di marina, dei marinai e degli altri impiegati. Consegnavano ai capitani i legni da guerra, gli altri generi di pubblica ragione ed oggetti militari.

Patroni, Provveditori, Inquisitori all’Arsenal. Erano questi tre uffici distinti e scelti per l’amministrazione, l’ordine, la disciplina dell’arsenale di Venezia. I patroni quivi domiciliavano a vicenda e tenevano la direzione e custodia immediata. I provveditori in tutti i rapporti vigilavano all’amministrazione e direzione superiore. Gli inquisitori istituiti negli ultimi tempi della repubblica attendevano ad una riforma generale, che fosse conforme ai progressi del tempo e delle altre nazioni europee. Le deliberazioni del senato in questo proposito, che si conservano nell’archivio, mostrano che nel secolo passato non era, come si dice, la repubblica né senza spirito, né senza forza.

Provveditori alle Artiglierie. Avevano la custodia di codesto ramo militare, il dovere di consegnare l’armi, di attendere alle fabbriche delle polveri, al retto uso e distribuzione delle medesime. Sotto la loro dipendenza erano i bombardieri o artiglieri militari, che godevano nelle pubbliche solennità il privilegio di fare da guardie di onore. Si Sceglievano quasi sempre da veneti artisti.

Provveditori sopra le Camere (V. Magistrature per l’Economia).

Provveditori alle Fortezze. Avevano l’autorità sopra tutto quanto spettava a fortezze e fortificazioni. Vi erano nell’archivio e disegni e modelli moltissimi dei più illustri architetti ed ingegneri; ma nelle politiche rivoluzioni restò spogliato, e più non contiamo che gli aridi cataloghi dei nomi delle fortezze e dei disegnatori, o poco più.

Governatori alle Galere dei Condannati. L’indicazione di questo magistrato spiega l’oggetto. La buona repubblica, anzichè far gemere una moltitudine di rei nell’oscurità di una prigione, si serviva dei medesimi nell’uso delle galere, e in questa guisa liberava i sudditi fedeli da un ufficio, che non poteva riuscire se non penoso.

Presidenti ed Aggiunto alla Milizia di Mar. A difendersi dai Turchi, che nella metà del secolo XVI estesero il loro dominio nell’arcipelago, il senato giudicò opportuno di allestire un’armata marittima di cento galee sottili, e fu questa raccomandata ad un collegio composto di venti nobili, dei quali quattro scelti dal corpo del senato e gli altri dal maggior consiglio. Al collegio si aggiunsero i due provveditori all’arsenal, i due patroni all’arsenal, ed i provveditori all’artiglieria. Nel 1585 avvenne la riforma di detto collegio, in virtù di cui si crearono tre presidenti alla milizia di mar, e nel 1733 si aggiunse un quarto col titolo di aggiunto. L’uffizio di questa magistratura era principalmente quello di provvedere l’armata marittima d’uomini da remo atti alla marina dell’età d’anni 18 ai 50. Si sceglievano questi dalle comunità del dogado, dalla plebe delle arti meccaniche, dalle città e scuole e fraglie laiche, dai barcaiuoli dei traghetti esterni ed interni, che dovevano contribuire lo stabilito numero di uomini. Da questi si traevano i galeotti. Codesta servitù personale si convertì in contribuzione di denaro ripartita tra il ceto della classe di persone sunnominata, e quindi a questo magistrato apparteneva l’amministrazione ed esazione della detta tansa, e così l’altra chiamata il taglione imposta ai negozianti sopra l’utilità del loro traffico, e ad altre persone sopra il profitto del loro impiego.

Provveditori al Bosco del Montello. Questo bosco posto nella provincia di Treviso, fecondissimo di roveri, non era che ad uso solamente dell’arsenale di Venezia. Il consiglio dei dieci ne aveva la cura suprema, ed i tre provveditori presi dal suo corpo, vegghiavano sopra l’amministrazione e trasgressione di usurpatori, che rigorosamente venivano puniti. Alla custodia immediata vi era un capitano scelto dai falegnami dell’arsenale con molte guardie a cavallo.

Deputati sopra la Valle e Bosco di Montona. Il capitano di Raspo aveva la custodia; ma scoperti vari abusi, nel 1612 il consiglio dei dieci, che teneva la presidenza, elesse dal proprio corpo due deputati, che esercitavano la stessa autorità dei provveditori al bosco del Montello. Del legname di questo bosco si serviva l’arsenale.

Visdomini alla Tana. È la tana una lunghissima sala dell’arsenale, in cui si lavora i sartiami per le navi. L’ufficio dei visdomini, detti anche officiali alla camera del canevo, era quello di attendere alla fabbricazione di sarte, gomene, vele, e di provvedere la necessaria quantità di canape.

Esecutori delle Deliberazioni del Senato. Attendevano a far eseguire con la possibile sollecitudine gli ordini del senato, principalmente in tempo di guerra.

Inquisitori sopra l’Amministrazione dei Pubblici Roli. Codesta magistratura, istituita nel 1771 dal senato, sopraintendeva ai ruoli militari dell’armata terrestre, alla classificazione dei reggimenti e delle compagnie, a notare gli ufficiali e soldati, a mantenere l’ordine e la forza necessaria al presidio ed alla difesa dello Stato, e finalmente a custodire le munizioni da guerra e da bocca.

Aggiunto Inquisitore alla Acque (v. Magistrature di Polizia . (1)

(1) AUTORI VARI. Venezia e le sue lagune, Volume I. Stabilimento Antonelli Venezia 1847.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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