Campiello drio il Cimitero all’Angelo Raffaele, nel Sestiere di Dorsoduro

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1983
Campiello drio il Cimitero all’Angelo Raffaele (Dorsoduro)

Campiello drio il Cimitero all’Angelo Raffaele, nel Sestiere di Dorsoduro

Questa denominazione, anche altrove ripetuta, proviene dai cimiteri che anticamente tutte le chiese parrocchiali e di regolari avevano nei contorni. Di qua provennero anche l’altre denominazioni di Campo Santo, e Calle dei Morti.

Alcuni di tali cimiteri con l’andar del tempo furono tolti o perché ingombravano le strade, come avvenne nel 1465 di quello dei Santi Filippo e Giacomo, o perché, essendovi stati sepolti cadaveri d’appestati non si volle più toccarli. Si seppelliva anche nelle chiese, ma tale onore, per quanto si rileva da un atto del patriarca Girolamo Querini (28 ottobre 1530 }, avrebbe dovuto spettare solamente ai santi, prelati, re, principi, duchi, marchesi, benefattori delle chiese, ed a quelli che vi avevano sepoltura propria.

Ogni eccezione a questa regola era considerata dal patriarca un abuso di cui si lamentava. Finalmente, avendo l’imperatore Napoleone I ordinato nel 1808 che anche in Venezia, come altrove, le tombe si locassero lungi dalle abitazioni dei vivi, fu destinata l’isola di San Cristoforo a cimitero comunale, e nel 1826 vi si aggiunse anche la prossima isoletta di San Michele. (1)

(1) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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