Scuola dei marzeri (merciai) sotto l’invocazione della Madonna Assunta

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Scuola dei Marzeri - San Marco

Scuola dei marzeri (merciai) sotto l’invocazione della Madonna Assunta

Questa scuola di mestiere raccoglieva gli appartenenti ad arti diverse e venivano chiamati marzeri, vale a dire i venditori di merci di Fiandra (lane, berrettini, fili, cordelle), i venditori e fabbricanti di drappi e galloni d’oro e d’argento, di calze, di guanti di pelle, di polveri di Cipro, di ottoni e bilance, di imbuti, di occhiali, di liuti e strumenti musicali, venditori di chincaglierie e bigiotterie, di ferramenta e piombi e gli ambulanti diversi.

I marzeri erano suddivisi nei seguenti ”colonnelli”: Arte grossa (produzione e vendita di peli, di tele ponentine e sete varie, esclusi coloro che vendevano panni d’oro e di seta), e arte fina (velami e nastri), comprendeva inoltre: stringeri (lacciolo), telarioli (venditori di tela), battioro stagnoli e da colori (fabricatori di foglie da specchi e venditori di minerali, terre e droghe da colori), talgia verzini (legno per tingere in rosso), pirieri (imbuti e oggetti in latta), corteleri e spaderi (poi separatisi), vazineri (fabbricanti e venditori di foderi, custodie ed astucci, poi separatesi), centureri (cinture di seta e pelle per reggere alze e braghe, separatisi), peteneri da testa e feraleri (pettini, fanali e lampioni), poi separatisi), gucchiadori (calze, camicie, guanti. Scarpette ed altri lavori a maglia, poi staccatesi), bereteri (fabbricanti e venditori di berrette da lana, poi separati), capelleri (fabbricanti di cappelli di lana e pelliccia), spechieri (poi stacatesi), bolzeri (valigie e bauli, poi congiuntosi con i selleri e i tapezzieri), latonieri (ottone), muschieri (profumi e guanti), muschieri da polvere di Cipro (profumerioe e ciria), ferrarezza (ferramenta), da oro (fili d’oro), chincaglieri vaganti (ambulanti), occhialeri, liuteri. Nel 1773 quest’arte contava 374 addetti così suddivisi: 17 da bianco suddivisi in 15 botteghe e 2 mezzadi, 17 da merci di Fiandra suddivisi in 15 botteghe e 12 mezzadi, 104 da sede e romanette suddivisi in 90 botteghe e 14 mezzadi, 28 da gucchierie suddivisi 22 botteghe e 6 banchetti, 208 da chincaglie suddivisi 15 botteghe, 14 mezzadri e 40 banchetti. Nel 1583 per la pala del loro altare, nella chiesa di San Giuliano, concorsero con dei bozzetti gli artisti più famosi dell’epoca: Giacomo Palma (si 4, no 1), Giacomo Tintoretto (si 1, no 4), el Bassan (si 2, no 3) e Ludovico Veronese (no 5), risultò vincente il Palma. Nell’anno 1667, nell’inventario dei beni della scuola, era compresa una mariegola coperta di velluto cremesin, guarnita d’argento dorato. Nell’anno 1810 venne venduto a padre Michelangelo da Verona, del convento di San Francesco della Vigna, per 18 lire, un quadro di Gentile Bellini che si trovava nella scuola. (1)

Storia della Scuola

La confraternita dei Merciai, dedicata alla Madonna Vergine Assunta, coll’istrumento 3 agosto 1482, ottenne in livello perpetuo dal parroco e capitolo di San Giuliano una casa posta nella Calle a fianco la Chiesa, ad oggetto di tenervi le proprie radunanze. La tavola dell’altare, opera di Gentile Bellino, si partiva in sei vani. Nel mezzo si scorgeva la Madonna, dai lati San Daniele e San Caterina, e di sopra il Padre Eterno, e l’Annunziata. (2)

(1) GASTONE VIO. Le Scuole Piccole nelle Venezia dei Dogi (2012). Ed altre fonti

(2) GIUSEPPE TASSINI. Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati. (Reale Tipografia Giovanni Cecchini. Venezia 1885).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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