Scuola dei tessitori di tela sotto l’invocazione di Sant’Elena

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Scuola dei Tessitori di Tela (angolo a sinistra della porta d'ingresso della chiesa) sotto l'invocazione di Sant'Elena- Cannaregio

Scuola dei tessitori di tela sotto l’invocazione di Sant’Elena

Nel 1773 quest’arte contava 169 addetti così suddivisi: 17 garzoni, 90 lavoranti e 62 capimastri, ripartiti in 50 botteghe, con 120 telai in lavoro e 30 senza lavoro. Nel 1806, al momento della soppressione della scuola, nella sua sede aveva un altare di legno, mentre nella chiesa di San Marcuola vi erano arredi che appartenevano alla stessa. (1)

Storia della scuola

I tessitori di tela erano tenuti ad usare per i loro tessuti il lino e la canapa. Nel XVIII secolo l’Arte si trovò in grosse difficoltà dovendo fronteggiare l’importazione di tele provenienti dall’Olanda e dalla Russia: tale materiale veniva usato per fabbricare vele e quindi trovava a Venezia un vasto mercato; di conseguenza la produzione locale subì un notevole calo e il numero dei Tessitori passò da ottanta a meno della metà, e anche questi testavano a lungo inoperosi. (2)

La confraternita dei tessitori di telerie si raccoglieva in questo locale per trattare dei propri affari: soppresse tali corporazioni, fu convertito ad uso di abitazione, e innestato alla Canonica del Pievano. (3)

(1) GASTONE VIO. Le Scuole Piccole nelle Venezia dei Dogi (2012).

(2) SILVIA GRAMIGNA e ANNALISA PERISSA. Scuole di Arti, Mestieri e Devozione a Venezia. Arsenale Cooperativa Editrice

(3) ANTONIO QUADRI. Descrizione topografica di Venezia e delle adiacenti lagune. Tipografia Giovanni Cecchini (Venezia, 1844)

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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