Chiesa e Ospizio di Santa Maria delle Penitenti

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Chiesa di Santa Maria delle Penitenti - Cannaregio

Chiesa di Santa Maria delle Penitenti. Ospizio di donne pentite. Ospizio secolarizzato

Storia della chiesa e dell’ospizio

Negli ultimi confini del canale che dalla città conduce per la laguna all’opposto territorio di Mestre, si vede nuovamente eretta nel secolo XVIII una non grande ma ben ornata chiesa sotto il titolo del patrocinio della Santissima Vergine, fabbricata per uso e per amministrazione dei sacramenti al contiguo ampio Conservatorio, ove dimorano non poche penitenti donne, che tratte dal laccio dei demoni, quivi in discreta austerità congregate compensano con un regolato vivere i disordini del tempo passato.

Fu autore di questa santa impresa Rinaldo Bellini piissimo sacerdote della Congregazione dell’Oratorio di Venezia, che nell’assiduo esercizio della confessione vedendo quante miserabili persistevano nel peccato per l’impotenza di poter vivere fuori di esso, a soccorso di loro miseria destinò prima nella Parrocchia di Santa Marina una sala, ove raccoglierle; indi assistito dalla liberalità dei fedeli, che applaudivano al caritatevole istituto, tradusse ad abitare in un’ampia casa situata in questo sito di Cannaregio un numero di penitenti donne, alcune delle quali con tal fervore intrapresero la totale riforma dei loro costumi, che poterono poi in alcuni luoghi, ove furono con istanza chiamate, divenire maestre all’altre di cristiana perfezione.

Promossero sino dai suoi principi e con grossi sborsi di soldo, e con opportuni consigli la lodevole idea del fondatore, due piissimi ecclesiastici, Giovanni Badoaro Patriarca allora di Venezia e poi Cardinale, e Vescovo di Brescia, e Paolo Contarini nobile sacerdote, che sebbene invitato a dignità vescovili, volle però secondando gli impulsi di sua umile carità servire a Dio nel semplice stato sacerdotale assistendo assiduamente alla direzione, ed agli avanzamenti di questo pio luogo.

Benedì la Divina Misericordia con frequenti ed abbondanti sussidi le intenzioni, e le sollecitudini del pio sacerdote, onde poté non solo con libero acquisto perpetuare il luogo ad uso dell’istituto, ma ancora con radiose e dilatate fabbriche provvedere a qualunque necessità delle abitatrici.

La ben ornata chiesa possiede a maggior suo spirituale decoro tre corpi, ed altre molte insigni reliquie tratte dai Cimiteri Cristiani di Roma. (1)

Visita della chiesa (1815)

Essa è elegante, e custodita con ogni diligenza, e gode di tre magnifici altari di marmo. Le tavole non vi sono di pregio; e Jacopo Marieschi vi dipinse quella dell’altare maggiore con molti santi, e il soffitto a fresco. Nell’atrio che mette in questo luogo di penitenza, vi sono due lapidi, dalle quali si conosce che il patriarca Giovanni Badoaro verso la metà del secolo XVII l’ebbe fondato, e che la nobil donna Marina Priuli da Lezze vi concorse con le sue limosine.

Eventi più recenti

La chiesa venne aperta al pubblico nel 1744 anche se la sua effettiva consacrazione, per mano di Lorenzo da Ponte, avvenne solo quasi vent’anni dopo (1763). Al suo interno si trovano opere di Jacopo Mareschi quali Gloria di San Lorenzo Giustiniani posizionata sopra l’altare maggiore e un tondo con cherubini ad affrescare il soffitto. Oggi l’oratorio è chiuso al culto.

Nel 1807 si unirono nell’ospizio femminile anche le donne della Casa del Soccorso, allora soppressa e anche successivamente ricevette altre ospiti bisognose di supporto. Il Pio Loco restò aperto fino al 1995 e poi venne abbandonato. Viene successivamente affidato all’IRE (Istituto di Ricovero ed Educazione di Venezia) che nel 2011 ha avviato un intervento di recupero del luogo. Il progetto di restauro e riuso è stato selezionato con un concorso internazionale bandito nel 1998, frutto di un’intesa tra IRE e Comune di Venezia e prevedeva una destinazione pubblica a piano terra con servizi di quartiere (ambulatori, palestra di riabilitazione), centro diurno per attività comuni, centro diurno Alzheimer, con giardino e corte, mentre nei due piani superiori si svilupperà una parte residenziale per anziani non autosufficienti.

I lavori risultano essere ultimati a fine 2015, dopo 5 anni, durante i quali sono stati anche rinvenuti ritrovamenti archeologici, quali la bottega di un fabbro completa di fornetto e crogiolo risalenti al Cinquecento, tini da tintoria della medesima epoca, un ambiente di macellazione di epoca seicentesca, oltre a pavimenti e manufatti precedenti all’edificazione del complesso. Gli interni hanno inoltre rivelato pareti con “scorzoni e cantinelle” e copertura con struttura a carena di nave rovesciata, sale con il solaio in legno alla “Sansovino”, una corte interna e una sala delle Colonne, laterale alla chiesa, dove le donne ospitate assistevano alla messa.(3)

(1) FLAMINIO CORNER. Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello tratte dalle chiese veneziane e torcellane (Padova, Stamperia del Seminario, 1763).

(2) GIANNANTONIO MOSCHINI. Guida per la città di Venezia all’amico delle belle arti. (Tipografia Alvisopoli. Venezia 1815)

(3) https://venipedia.it/luoghi-di-culto/chiesa-di-santa-maria-delle-penitenti

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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