Famiglia Memmo

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Stemma della famiglia Memmo. Famiglie Venete con le loro armi. Biblioteca Estense universitaria

Famiglia Memmo

Antichissima ed illustre è la famiglia Memmo, che da molti scrittori si dice derivata dalla gente Memmia romana, e dalla quale vuole Pietro Antonio Motti, nel suo libro Asiaticum Nardum ec, e Andrea Gambara, nel Panegirico di Bernardo Memmo, podestà di Padova, procedute le famiglie Gradenigo e Delfino. Nei primi tempi però del suo giungere nelle isole si appellava Tribuna e Monegaria, quantunque si vedano coloro che portarono quei vari cognomi, distinti con scudo diverso da quello assunto dai Memmo. Non possiamo però negare esservi, anche nella storia genealogica di questa casa, certa tal quale oscurità, che induce dubbio intorno a ciò che asseriscono i vari scrittori. I quali, ultimi dicono provenuta nelle isole la casa in parola da Padova, nella incursione di Attila, come l’Orsato; altri la sostengono proceduta da Pola, come il Malfatti; altri diversi ancora la vogliono derivata da Aquileia, o da Altino a Torcello, e quindi a Malamocco, ove fu ascritta al tribunato. Certo è però che adesso si annovera fra le prime dodici che stabilirono il corpo della nobiltà patrizia, e perciò soprannominata Apostolica; che eresse varie chiese del proprio, o concorse con altri a fabbricarle, fra le quali si notano quelle di Santa Maria di Torcello, di San Procolo, e dei Santi Ermagora e Fortunato, nella contrada della quale ultima ebbe domicilio antichissimo. (1)

Questa casa diede a Venezia due dogi, produsse anche due vescovi, ed alcuni militari valenti, fra cui Girolamo, rettore a Schiatta nell’Arcipelago, tagliato a pezzi nel 1538 dagli Schiattesi perchè non voleva arrendersi ai Turchi, ma poi dai Turchi medesimi vendicato, i quali mandarono a fil di spada quegli isolani in pena di aver ucciso il proprio duce. Un Bartolomeo Memmo fu impiccato il 14 luglio 1470 fra le colonne rosse del palazzo ducale per avere sparlato del doge Cristoforo Moro, e per aver proferito segnatamente queste parole conservateci dagli Annali del Malipiero: “Vegnimo diese a consegio Domenega che vien, et le cúrazzine sotto le veste, e amazemoli, comenzando da questo becco de Christofolo Moro“. (2)

Innalza essa casa il proprio scudo bipartito d’oro e di azzurro, con tre cedri per campo dei colori opposti. (1)

(1) Il Palazzo Ducale di Venezia Volume IV. Francesco Zanotto. Venezia MDCCCLXI

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872

I dogi della famiglia:

Tribuno Memmo. Doge XXV. Anni 979-991
Marco Antonio Memmo. Doge XCI. — Anni 1612-1615

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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