La Presentazione al Tempio di Gesù, nel tabernacolo (capitèło) in Fondamenta Tetta, nel Sestiere di Castello

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Tabernacolo (capitèło) in Fondamenta Tetta. Sestiere di Castello

La Presentazione al Tempio di Gesù, nel tabernacolo (capitèło) in Fondamenta Tetta, nel Sestiere di Castello

Tabernacolo in muratura, marmi e legno, del tipo a nicchia, protetto da un cancello in ferro battuto. All’interno della nicchia è collocato un bassorilievo in terracotta raffigurante la Presentazione al Tempio di Gesù. (1)

La famiglia Tetta era nobile di Sebenico, e vanta fra i suoi fasti quel Giacinto che, avendo valorosamente combattuto in Polonia come colonnello, ebbe dal re Giovanni III il titolo di marchese con giurisdizione feudale, mediante diploma dato in Varsavia il 26 marzo 1683.

Lorenzo di lui fratello trappiantò per primo la famiglia da Sebenico a Venezia circa l’anno 1611. Egli attese alla mercatura, e nel 1636 presentò supplica all’Avogaria perchè Marchiò e Zuane Nicolò di lui figli venissero approvati cittadini originarii. I due fratelli ottennero la grazia, e Marchiò si vide pure rivestito coi discendenti del titolo marchesale, concesso al zio Giacinto, titolo riconosciuto dalla Repubblica il 2 ottobre 1683. Questo Marchiò Tetta fu Guardian Grande dell’Arciconfraternita di San Rocco, e Governatore dell’Ospitale dei Mendicanti, nella cui chiesa pose tomba a sè, alla moglie Catterina e posteri con la data del 1693.

Un’altra aggregazione alla cittadinanza originaria ebbero nel 1718 Lorenzo, Francesco Antonio, G. Domenico, Giacinto ed Alvise Tetta, figliuoli di Marchiò, i quali tutti abitavano allora in parrocchia di Santa Maria Formosa, e precisamente a San Giovanni Laterano nella calle che va al Ponte Tetta. Il casamento da essi posseduto era quello che sorge in quel punto dove il Rio de Santa Marina si divide nei due rii di San Giovanni Laterano e di Rio de la Tetta. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (Venezia, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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