San Leonardo e San Cristoforo, rilievi in Campo de la Carità, nel Sestiere di Dorsoduro

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San Leonardo e San Cristoforo, rilievi di Campo de la Carità - Dorsoduro

San Leonardo e San Cristoforo, rilievi in Campo de la Carità, nel Sestiere di Dorsoduro

Due rilievi in pietra d’Istria, posti sopra la porta d’ingresso dell’Accademia di Belle Arti, raffiguranti quello a sinistra San Leonardo con i ceppi e le catene, quello a destra San Cristoforo col Bambino sulle spalle. Sottostante il rilievo di San Leonardo è presente, incisa sulla pietra, la scritta: “MCCCCLXXVII FO FATO QVESTO LAVORIER / AL ONOR DE DIO E DELLA VERGENE MARIA E AL GLORI / OXO CHONFESOR MIS SEN LVNARDO E IN MEMVO / RIA DE TUTI CHE IN LO SANTO DI FO CHOMEN / SADA E CREADA QUESTA SANTA FRATERNITADE E SCHVOLA”. (1)

Accademia di Belle Arti. Questo grandioso stabilimento è formato di tre antiche fabbriche differenti: della Chiesa di Santa Maria della Carità, del Chiostro e della Scuola contigui, conosciuti sotto tal denominazione.  

La Chiesa di San Maria della Carità ed il Monastero ebbero principio nel 1120 con le largizioni di un Marco Zuliani, per accogliere i Canonici Regolari Lateranensi di Santa Maria in Porto di Ravenna, i quali vi si stabilirono del 1134. La chiesa fu consacrata da Papa Alessandro III, quando dimorò in Venezia nel 1177. Ma fu poi ricostruita nel 1446.

Nel 1559 Andrea Palladio innalzò il monastero, porgendo con esso un’idea delle vetuste case romane. Un incendio del 1630 ne distrusse gran parte, rimanendo però un lato del magnifico chiostro, che ebbe poscia nel 1830 un conveniente restauro. La Confraternita (che era una delle Scuole grandi è la più antica) ebbe sua origine nel 1260. Si radunava da prima nella Chiesa di San Leonardo, poi in quella di San Giacomo della Giudecca.

Nel 1344 ottenne dai Canonici Lateranensi questo sito, e fabbricò il luogo delle pie adunanze. Vicino al quale eresse anche nel 1411 un ospitale per accogliervi i confratelli bisognosi. La grandiosa sala, ora detta dell’Assunta, è nobile monumento della sua ricchezza. Circa il 1760 l’esterno prospetto fu mutato dal Massari e dal Macaruzzi. I Canonici Lateranensi vennero aboliti nel 1769: la chiesa rimase aperta al culto, e vi sussistette la scuola fino al 1807.

In quell’anno si cominciarono a ridurre tutti questi locali ad uso di scuola e di galleria dell’Accademia di Belle Arti, e si aggiunsero fabbriche anche negli anni posteriori. Un’Accademia di pittura, scultura ed architettura fu dal Veneto Governo ideata fin dal 1755, che risiedeva allora all’Ascensione, venne qui trasferita nell’indicato anno 1807, vennero in essa raccolti i migliori dipinti della Scuola Veneziana, salvati delle chiese in quell’epoca demolite. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Bernardo e Gaetano Combatti. Nuova planimetria della città di Venezia. (VENEZIA, 1846 Coi tipi di Pietro Naratovich).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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