Pozzo in Campo de la Salute, nel Sestiere di Dorsoduro

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Pozzo in Campo de la Salute, nel Sestiere di Dorsoduro

Pozzo in Campo de la Salute, nel Sestiere di Dorsoduro

Vera: in pietra d’Istria di forma cilindrica con una cornice quadrata sostenuta da piccole volute. Su due lati della vera sono scolpiti, a bassorilievo, due stemmi. Base: quadrata. Copertura: lastra metallica convessa. (1)

Chiesa della Beata Vergine della Salute. Desolata la Repubblica dalla pestilenza del 1630, per ottenere la cessazione di tanto flagello, decretò si erigesse questo tempio votivo a Nostra Donna, e non pose linite a grandezza di spesa, né a magnificenza di edificio. Nel primo aprile 1631 il patriarca Giovanni Tiepolo, essendo doge Nicolò Contarini, pose di esso la prima pietra. Il Martinioni, nella sua Venezia descritta del Sanspvino, inserisce che nelle fondamenta si adoperò un milione e più di travi. Baldassare Longhena ne fu l’architetto, il quale seppe liberarsi, pressoché compiutamente, dei difetti comuni agli artisti del suo secolo corrotto.

La pianta di questo insigne edificio è sopra tutto commendevole. Corsero molti anni al compimento di questa chiesa, la quale nel giorno nono di novembre fa consacrata dal patriarca Luigi Sagredo. D‘ordine composito è la facciata, ma è soprammodo carica di ornamenti, e di centoventicinque statue di ammanierato scalpello.

Sorge questo tempio maestoso su area isolata, ed ampie gradinate mettono alle sue tre porte. L’immensa cupola, seguita da altra minore, ed i due campanili, si disegnano pittorescamente nell’acqua, da cui sorge tanta mole, e fanno da lungi un mirabile effetto; giacché è questo uno dei punti più incantevoli della nostra città. Nell’isolato altar maggiore, ricco di marmi e di sculture, si conserva alla pubblica venerazione un’immagine della Vergine, di greco stile, la quale nel 1672 venne recata a Venezia dall’illustre capitano, poi doge Francesco Morosini.

L’argentea lampada, che pende dalla cupola maggiore, fu posta nel 1836 per votiva offerta della città a fugare il morbo colèra Giuseppe Borsato ne diede il disegno, e fu lavorata nell’officina dell’eccellente artista Pietro Pavero detto Buri.   (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) BERNARDO e GAETANO COMBATTI. Nuova planimetria della città di Venezia. (VENEZIA, 1846 Coi tipi di Pietro Naratovich).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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