Famiglia Contarini

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Stemmi della famiglia Contarini. Famiglie Venete con le loro armi. Biblioteca Estense universitaria

Famiglia Contarini

Per lunga e fantastica argomentazione, alcuni scrittori, tra quali Ugone Turrelli, Jacopo Zabarella e Pier Antonio Motti, pretesero provare, essere derivata la famiglia Contarini dalla gente consolare romano Aurelio Cotta, alla quale appartenne quel P. Aurelio Cotta, figliuolo di M. Aurelio dannato dal console Carbone, e che, dopo morto il genitore, si trasferì con la famiglia a Padova, della quale i di lui posteri lungamente tennero il governo. Uno di essi, L. Aurelio Cotta, creato da Cesare prefetto del Reno, dicono avere avuto due figliuoli appellati Adelelmo e P. Aurelio Cotta; ed essere dal primo derivati gli antichi conti del Reno e di Salm; dal secondo i Cottareni, quasi conti del Reno, denominati poi Contarini.

Giorgio Piloni, nella Storia di Belluno, e Giovanni Francesco Palladio, in quella del Friuli, asseriscono, che i Contarini fossero prefetti di Concordia, e passassero quindi a Rialto, al tempo dell’incursione di Attila in Italia; e Cesare Malfatti, nella sua Cronaca delle Famiglie Venete patrizie, da tre luoghi, e per tre rami diversi, fa derivare nelle lagune i Contarini: vale a dire, da Concordia a Loredo e quindi a Rialto; dall’Ungheria a Concordia, e colà, unitisi con i primi, seguirono le trasmigrazioni di quelli; e, finalmente dal Reno, ove erano conti; unendosi il Malfatti, in questa ultima opinione agli altri scrittori riferiti, seguito anche da Giovanni Battista Contarini, nella seconda parte della sua Veneta Storia, e da Casimiro Frescot, nei Pregi della nobiltà veneta.

Essendo poi questa casa venuta ad abitare Rialto, fino dai primordi della Repubblica, fu annoverata fra le dodici antiche famiglie che ottennero il soprannome di apostoliche, nelle quali fu stabilito il corpo della nobiltà patrizia. Perciò i Contarini furono tribuni in Rialto ed ebbero più volte la tribunizia generale reggenza di tutte le isole unite, come riferisce il Cappellari nel suo Campidoglio Veneto. Possedettero i Contarini la contea di Joppe, o del Zaffo, nella Siria, e ne conservarono il titolo perpetuamente: ebbe questa famiglia il giuspatronato delle chiese parrocchiali di San Giovanni Battista della villa di Baldovino, di San Bartolommeo di Valnogaredo, e di quelle di San Lorenzo di Vo e della Natività della Vergine in Piazzola, ville tutte nel territorio di Padova. Eresse del proprio, in varie chiese di Venezia e fuori, cappelle ed altari, e in molte altre conserva illustri memorie.

Si diramò, essa famiglia, in modo, che si tenne per la più numerosa tra tutte le case patrizie; onde ne uscirono dal suo seno otto dogi ed infiniti uomini illustri nella toga, nelle armi, nel sacerdozio, nelle scienze e nelle lettere. (1)

Domenico Contarini, eletto nel 1043, acquietò la Dalmazia, espugnando Zara ribelle, ritolse Grado al patriarca d’Aquilcia, e fabbricò la chiesa ed il monastero di San Nicolò del Lido. Andrea è lodato nelle cronache per la continenza dimostrata nel fatto seguente. Aveva egli ottenuto in gioventù un amoroso abboccamento con una monaca della Celestia, ed era là per venire agli attenti suoi, quand’ecco, vistole brillare in dito un audio, gli venne capriccio di chiederle perchè ella insieme con le altre monache costumasse di portarlo. E sentendosi rispondere, essere quello un simbolo delle loro nozze con Cristo, tosto si pentì dell’azione che stava per intraprendere, per cui, colto il pretesto di aver dimenticato in gondola il portafoglio, s’involò dal convento, e nel corritoio (trascriviamo ciò che dicono le cronache) vide un Crocefisso abbassare il capo in atto di ringraziarlo, ed in visione gli fu predetto il soglio ducale a cui sali nel 1367, e che illustrò con il ricupero di Chioggia, e con la disfatta della flotta genovese nel 1380. Altri dogi Contarini sono celebri, come Nicolò per l’erezione sotto di lui avvenuta nel 1631 del magnifico tempio della Salute, e Carlo per la vittoria riportata nel 1655 dai Veneziani ai Dardanelli. La famiglia Contarini che si divise in 18 rami, diede il nome a parecchie strade di Venezia. Lo splendore che essa acquistò per gli uomini illustri citati, e per tanti altri che, sebbene non cinsero il capo del berretto ducale, pure si distinsero nella carriera ecclesiastica, civile e militare, venne in parte oscurato da quell’Andrea, da altri chiamato Giacomo, decapitato il 21 marzo 1430 fra le due colonne della Piazzetta, perchè, avendo chiesto il capitanato del Golfo, ed avendone riportato un rifiuto, aspettò che il doge Foscari calasse alla chiesa di San Marco e lo ferì gravemente sul naso. Da ciò il ramo a cui esso Andrea apparteneva venne chiamato Contarmi dal naso.

Un altro ramo della famiglia Contarini,  era soprannominato dai Scrigni pei vari scrigni che, secondo il Fontana, aveva in un suo palazzo posto nel villaggio di Piazzola. Il palazzo di Piazzola venne fondato dai Carraresi, ma passò nei Contarini in virtù del matrimonio successo nel secolo XV fra Nicolò Contarini da San Cassiano, celebro giureconsulto, e Maria figlia di Giacomo da Carrara, che portò in dote al marito i villaggi di Piazzola, Sant’Angelo, e Sala. Un altro ramo detto dei Corfù, secondo il Cicogna, venne così chiamato per un Contarini General d’Armi nell’ isola di Corfù. (2)

Portavano i Contarini per arma tre bande azzurre in campo d’oro; arma che fu poi alterata con inquartature e pezzi diversi, per concessioni ottenute, o per memoria di ambascerie sostenute, in guisa che ben dieci, e tutte diverse, insegne usarono poi, le quali valevano non pure a distinguere le varie linee in cui si diramarono. Zaccaria Contarini, che fu sessantatré volte ambasciatore per la Repubblica alle diverse corti di Europa, fu il primo, che nel 1355, per dono dell’imperatore Carlo IV, alzasse l’aquila imperiale. Marco senatore, nel 1375, ne prese due; e Domenico, provveditore in campo nel 1545, in occasione che si trovò presente alla famosa battaglia di Marignano, ebbe, da Francesco I re di Francia, il dono dei gigli. (1)

(1) Il Palazzo Ducale di Venezia Volume IV. Francesco Zanotto. Venezia MDCCCLXI

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872

I dogi della famiglia:

Contarini

Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Fondamenta Gasparo Contarini, 3529 Cà Contarini (Cannaregio) – Fondamenta Gasparo Contarini, 3539 (Cannaregio) – Fondamenta Cà Priuli, 1057 (Dorsoduro) – Corte de l’Alboro, 3884 (San Marco) – Salizada San Canzian, 5549 Cà Contarini (Cannaregio) – Ramo Secondo Corte Contarina, 1552 (San Marco) – Corte de l’Alboro, 3884 (San Marco) – Calle Galiazza, 393 (San Polo) – Campo San Stin, 2532 (San Polo) * Calle de Cà d’Oro, 3933 (Cannaregio) – Campiello del Pestrin, 3524 (Cannaregio) – Fondamenta San Felice, 3607 (Cannaregio) – Calle Contarini Corfù, 1057 (Dorsoduro) – Campo Sant’Anzolo, 3594 (San Marco) – Calle del Paradiso, 713 (San Polo) – Canal Grande, 3978 Cà Corner Contarini (San Marco) * Calle Venier, 4851 (Cannaregio) – Fondamenta de le Capuzine, 3056 (Cannaregio) – Fondamenta Quintavalle, 43 (Castello) – Salizada dei Greci, 3451 (Castello) – Ramo Secondo Corte Contarina, 1552 (San Marco) – Calle del Paradiso, 711 (San Polo) – Calle del Fumo, 5313 (Cannaregio) – Calle del Magazen, 2077 (San Polo)

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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